Bellezze del Territorio

L’ambiente naturale

L’acqua è fattore dominante in tutta la zona, Porcia e il vicino capoluogo con il suo antico porto sul fiume Noncello (da cui Portus Naonis, Pordenone), ne sono state profondamente influenzate.

L’acqua è presente nella storia di Porcia e nella sua attualitá, tanto strettamente da poter essere considerata non solo tratto distintivo dell’ambiente, ma essenza stessa della sua gente: limpida e tranquilla, ma anche straordinariamente forte e attiva.

L’area del Comune di Porcia, da un punto di vista ambientale, può essere suddivisa in due parti utilizzando il tracciato della Statale n° 13 “Pontebbana” e della linea ferroviaria come linee di demarcazione. Nella parte settentrionale del Comune troviamo il cosiddetto magredo, caratterizzato da un terreno ghiaioso e molto permeabile.

Infatti, inizialmente, le acque piovane e fluviali della zona immediatamente a ridosso delle montagne, trovando un suolo adatto, vengono assorbite e scorrono per lunghi tratti in falde sotterranee. La vegetazione di quest’area, piuttosto scarsa, è costituita soprattutto da piante che resistono al secco, come le acacie; l’erba appare secca per buona parte dell’anno e l’agricoltura, per essere praticata, deve avere un capillare supporto di canalizzazioni irrigue.
Quando i fiumi sotterranei incontrano strati impermeabili essi risalgono verso la superficie, dando origine alle risorgive, che sgorgano ad una temperatura costante di tredici gradi. In Friuli Venezia Giulia il territorio interessato si estende dalle sorgenti del Livenza in direzione sud-est fino a Monfalcone.

Nel comune di Porcia, la linea di demarcazione segna i magredi a nord, nella zona di Sant’Antonio. E’ un’area ricca di corsi d’acqua, rogge, fontanili a sud, che sgorgano dal sottosuolo e nel corso di poche decine di metri riescono a diventare quasi dei fiumi. Da quest’area dipende gran parte del rifornimento della bassa pianura e della stessa città di Pordenone.
Ma l’acqua rappresentò fino al secolo scorso anche una risorsa naturale da sfruttare per attività connaturate. Ad esempio, l’attività molitoria: ne sono testimoni i mulini rimasti, quello antico dei Conti di Porcia sul Rio Buion e quello sul Rio San Rocco della Famiglia Chiarotto, costruito all’inizio del secolo scorso.

Ex tessitura Valdevit

L’acqua come forza motrice fu utilizzata nel passato per l’industria tessile, il maglio, la cartiera; come mezzo di trasporto sul fiume Noncello (nasce a Cordenons e lambisce parte del territorio del nostro Comune). L’acqua per l’attività di pescicoltura, l’acqua per dissetarsi, e oggi, anche per la pesca sportiva, ma un tempo indispensabile per la sopravvivenza.
Lo sfruttamento intensivo con i prelievi dai pozzi, le deviazioni dei corsi naturali delle acque, il minor innevamento sulle montagne, sono le cause principali del sensibile calo delle acque di risorgiva. Non è tutto purtroppo. La loro purezza tanto decantata, anche dai nostri vecchi ed omaggio gratuito della natura, viene aggredita proditoriamente da un nemico perfido ed invisibile: l’inquinamento.
Nel nostro territorio, a partire da ovest, i corsi d’acqua più consistenti sono il Sentirone che confluisce nel Meduna dopo aver raccolto le acque del Rio San Rocco e del Rio Buion; mentre il Repolle confluisce nel Noncello in località Portovieli, affluente del Meduna.