Porcia

Chiesa di Santa Maria Assunta

Le prime notizie di questa Chiesa risalgono al 1369, anno in cui venne nominata in un contratto d’affitto. All’epoca Porcia era retta da due vicariati, uno di San Giorgio e l’altro appunto di S. Maria, detta anche “della Madonna”. A quest’ultima era affidata in quell’epoca, e probabilmente fino alla metà del 1700, la gestione di un piccolo ospedale o rifugio per i pellegrini, che sicuramente si può identificare con un edificio quasi addossato al fianco sinistro della chiesa e demolito nel 1970, dopo aver recuperato gli affreschi che lo adornavano. I due vicariati continuarono a funzionare separati fino al 1793, anno in cui furono riuniti in un’unica prebenda, che venne innalzata poi, nel 1804, al titolo arcipretale.
L’opera fu rimaneggiata in più occasioni: ricostruita in forme rinascimentali tra il 1555 ed il 1560, restaurata dopo il terremoto del 1873, che provocò la caduta sopra l’abside di una parte della cuspide del campanile, ed infine i più recenti restauri, conclusisi nel 1984 a seguito dei gravi danni del sisma del 1976, che hanno riportato alla luce i primitivi elementi architettonici e decorativi, mantenendo, però le due cappelle ottocentesche.
Si tratta di una architettura cinquecentesca senza esempi in Regione, che presenta solo una lontana risonanza con la “Chiesa dei Pagani” di Aquileia, del IX / X secolo e con alcune costruzioni religiose di Summaga. In entrambi i casi il motivo dominante sono la serie di nicchie che movimentano le pareti. Potrebbe trattarsi di una semplice coincidenza, oppure, secondo un’altra ipotesi, il costruttore potrebbe aver visto ed essersi ispirato all’opera aquileiese; rimane però il fatto che questo motivo non viene ripetuto in alcuna altra costruzione regionale.

All’interno si possono ammirare le seguenti opere:

  • sopra l’arco trionfale, un affresco di Gian Girolamo Stefanelli, che operò nel Pordenonese nel ‘500, raffigurante l’”Eterno Padre”;
  • nell’arco trionfale, all’altezza dei capitelli, un grande Crocifisso ligneo di buona fattura, risalente alla fine del sec. XVI;
  • sull’altare centrale, la statua della Madonna di Porcia, di forme senesi, risalente alla fine del sec. XV, recentemente restaurata;

  • sugli altari laterali, pregevoli pale, fra cui, di particolare pregio, la Pala dell’Assunta di Andrea Vicentino del 1600;
  • tre altari lignei, di cui due dorati, attribuiti alla bottega dei Ghirlanduzzi di Ceneda, risalenti alla prima metà del sec. XVII, ed il terzo, non dorato, di autore ignoto;
  • sulle pareti sei tele di Isacco Fischer il vecchio, che operò a Porcia negli anni 1673 e 1674.

Campanile

Contemporaneamente alla prima trasformazione, nel secolo XVI, venne costruito il campanile, sul lato sud dell’abside, lesenato sugli angoli e svettante in una cuspide in cotto risolta a “squame di pesce”.

Bibliografia: Chiesa di S. Maria – 1984